Thymus sp. pl.

Timo

Thymus specie plurimae, perché le specie, gli ibridi e le varietà di Timo sono molte e tutte molto belle e piene di virtù. Tra le più interessanti vi sono le seguenti: Timo limone, Erba barona, Timo pulegioide, Serpillo, Timo.
Timo: dal latino thymu(m), greco thymos, derivato da thyein “fumare”, per il suo acuto profumo.

Timo
Timo

Genere Lamiaceae (Labiatae)

Altri nomi Erbuccia, Piperella

Dialetti savonesi Tùmau, Temeu, Tummu

L'uso in cucina

Il Timo è uno degli aromi più caratteristici e preziosi della cucina mediterranea; trova impiego in condimenti, salse, minestre, stufati, piatti di carni diverse, selvaggina, coniglio, maiale e agnello; nei ripieni; con le anguille ed altri piatti di pesce; con i formaggi molli, specie i caprini; in macedonie e marmellate; per aromatizzare l'aceto e l'olio extra vergine di oliva e chi più ne ha più ne metta.
Si usano rametti di Timo per aromatizzare le olive in salamoia e quelle sott'olio; per coprire le acciughe e le sardine preparate per la conservazione sotto sale.
Le varietà di Timo con particolari sentori di limone, ananas e comino ne moltiplicano le possibilità di impiego culinario.
Col Timo si può preparare un gradevolissimo infuso, con proprietà digestive, da bere come il tè.

Proprietà medicamentose

Alle foglie e fiori del Timo, raccolti da giugno a luglio ed utilizzati per tisane, infusi, distillati ed altre preparazioni, più o meno secondo le specie e le varietà, si attribuiscono proprietà antidiarroiche, antisettiche, antiparassitarie, antipiretiche, antispasmodiche, aperitive, astringenti, balsamiche, carminative, colagoghe, digestive, blandamente diuretiche, emmenagoghe, espettoranti, fluidificanti catarrali, toniche del sistema nervoso, vermifughe e vulnerarie.
Utili le inalazioni nei casi di raffreddori, sinusiti, bronchiti e perfino tubercolosi; ottimi gli infusi per la tosse, gli stati spasmodici delle vie respiratorie e l'asma, ma anche per i postumi delle eccessive libagioni; le tisane contro gli stati di depressione nervosa; la polvere delle foglie essiccate come dentifricio e per le emorragie nasali; i decotti per le contusioni, la gotta, i reumatismi, la rogna, le ulcere e le piaghe della pelle; i clisteri contro gli ascaridi e gli ossiuri dell'intestino.
Ippocrate prescrive Timo serpillo cotto in idromele con radice di viola bianca per irrigazioni vaginali Di antica data si ricorda il lettovare da bachi, preparazione farmaceutica contro i vermi intestinali, costituita da Timo, arsenico, corno di cervo in polvere ed altri ingredienti.
Attenzione: un eccessivo uso di Timo può determinare disturbi gastrointestinali ed anche più gravi forme di intossicazione dovute al timolo, uno dei componenti l'olio essenziale di cui il Timo è ricco.
Plinio raccomanda il Timo contro il morso dei serpenti e la puntura degli scorpioni. Catone il Censore riporta la ricetta di un medicamento da dare ai buoi perché stiano in forze, a base di Serpillo, farro, sale e pelle di serpente, il tutto tritato e unito a vino.

L'impiego nella cosmesi

L'infuso di Timo può essere utile per ridurre in gonfiore delle palpebre; nell'acqua del bagno ha il potere di rilassare e togliere la stanchezza; nel pediluvio ha anche azione deodorante. Il Timo entra nella composizione di preparati per la cura dell'acne. Col Timo si preparano maschere di bellezza e suffumigi, per pulire ed idratare la pelle del viso; il decotto tonifica il cuoio capelluto e stimola la crescita dei capelli.

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