Sanguisorba
Sanguisorba: dal latino sanguis e sorbere, il nome evidenzia le virtù antiemorragiche che da sempre sono attribuite alla pianta, oggi peraltro non confermate da prove scientifiche. Comunemente la Sanguisorba minor è anche nota con il nome di Pimpinella e la affine Sanguisorba officinalis con il nome di Pimpinella maggiore, dal latino piper, pepe, per il sapore aromatico deciso.

Genere Rosaceae
Sinonimi Poterium sanguisorba, Sanguisorba poterium
Altri nomi Bibinella, Erba noce, Salvastrella
Dialetti savonesi Pimpinèlla
L'uso in cucina
In tempi lontani la Pimpinella era comunemente coltivata negli orti per il suo sapore, un po' come di cetriolo e di noce.
Oggi quest'uso si è perso, ma le proprietà aromatiche della pianta possono ancora essere utilizzate per insaporire le insalate col pomodoro, il burro ed i formaggi molli; per preparare salse delicate per il pesce in bianco; come ingrediente dei minestroni e zuppe di verdura; per aromatizzare l'aceto ed altro ancora.
Proprietà medicamentose
Le proprietà più note attribuite dalla medicina popolare alla Sanguisorba sono emostatiche antiemorragiche ed astringenti, apprezzate specialmente nei casi di enterocoliti, diarree ed emorroidi, in questo ultimo caso anche con applicazioni locali di cataplasmi di foglie fresche.
Alla Sanguisorba o Pimpinella sono state accreditate anche virtù anticatarrali, bechiche, carminative, digestive, diuretiche e vulnerarie per la cura di piaghe e ferite. Macerazioni ed infusi erano indicati per lenire le ustioni e per bagni oculari decongestionanti.
L'impiego nella cosmesi
L'infuso di Sanguisorba giova per le irritazioni cutanee e le scottature solari.