Achillea
Achillea: dal latino achille¯a(m) “pianta di Achille” che, secondo la leggenda, ne avrebbe appreso l'uso, per curare le ferite, dal centauro Chirone. Millefoglie: per l'aspetto delle sue foglie, tanto frastagliate da sembrare mille; per la stessa ragione i francesi chiamano l'Achillea anche “ciglia di Venere”.
Genere Asteraceae (Compositae)
Sinonimi Achillea borealis, Achillea cuspidata, Achillea lanulosa, Achillea magna, Millefolium officinale, Millefolium vulgare, Santolina millefolium
Altri nomi Erba delle ferite, Erba del soldato, Erba dei tagli, Erba formica, Millefoglie, Sanguinella, Stagnasangue
Dialetti savonesi Camamilùn de zû, Camamillagiôna
L'uso in cucina
L'Achillea può anche essere impiegata in cucina, come pare usasse nel XVII secolo, utilizzando le foglie più giovani per arricchire di un sapore particolare le insalate ed i formaggi freschi od anche solo per guarnire i piatti, ma il suo impiego principale è quello medicinale. Alcuni, ma sicuramente non sono molti, giudicano ottima una specie di tè ottenuto con i fiori di Achillea essiccati. L'Achillea è molto usata in liquoreria, come amaro aromatico e come tale anche nella preparazione domestica di liquori digestivi.
Proprietà medicamentose
Nel linguaggio dei fiori l'Achillea significa “guarigione”, a conferma delle proprietà medicamentose che sono state attribuite alla pianta fin dall'antichità.
Sono usate le sommità fiorite, raccolte tra giugno e settembre al momento della fioritura, talvolta le foglie fresche.
La medicina popolare attribuisce all'Achillea proprietà emostatiche, come ricordano alcuni suoi nomi comuni; anti infiammatorie, diaforetiche, spasmolitiche, tonico-stomachiche, coleretiche, astringenti, antiemorroidarie, antibatteriche e altre ancora, forse con eccessivo ottimismo.
In particolare se ne consigliano i decotti per favorire le funzioni digestive ed epatiche; l'infuso per regolare il flusso mestruale e combattere gli stati di atonia generale; le applicazioni di succo fresco sulle ulcere varicose, le piaghe purulente, le emorroidi e le ragadi, anche se le sue proprietà vulnerarie sono state messe in dubbio.
Antichi erbari attribuiscono alla radice di Achillea la proprietà di sanare i dolori di denti.
Nel XII secolo Santa Ildegarda di Bingen consigliava applicazioni di millefoglie sulle tempie per arrestare le emorragie nasali.
Dioscoride, citato da Pier Andrea Mattioli, conferma le proprietà emostatiche al tempo attribuite all'Achillea: “Trita la sua chioma, & impiastrata, salda le ferite fresche, & le assicura dalle infiammagioni:” come anche quelle astringenti: “Bevesi anchora per la disenteria.” Attenzione: alcune persone possono essere allergiche all'Achillea.
L'impiego nella cosmesi
In cosmetica l'Achillea è indicata per bagni rilassanti, suffumigi del viso, lozioni toniche per pelli grasse e maschere di bellezza con effetto astringente. L'Achillea è anche stata indicata per schiarire le antiestetiche macchie brune della pelle, ma attenzione: l'uso topico prolungato, dicono alcuni autori, può rendere la pelle ipersensibile alla luce.
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