Albenga e il territorio

Arnasco

Insediamento abitato fin dal medioevo

Arnasco
Arnasco

Arnasco ha una storia molto antica: il primo insediamento abitativo del paese era localizzato in due centri abitativi oggi scomparsi (Arveglio e Arnasco “vecchio”). Attorno all’anno Mille, il territorio di Arnasco, Menosio, Bezzo, Arveglio e Cenesi era parte integrante della Castellania di Rivernate o Rivernaro, che prendeva il nome da un antico castello, oggi scomparso, un tempo ubicato sulla sommità di Rocca Riverna o Liverna. La Castellania passò poi sotto il controllo del Marchese Bonifacio del Vasto e quindi dei suoi discendenti i Marchesi di Clavesana. Nel corso dei secoli XII e XIII, i Clavesana affidarono la Castellania di Arnasco, Cenesi e Rivernaro al nobile albenganese Aicardo Cazulini ed ai suoi discendenti (1236). La famiglia Cazulini controllò di fatto la Castellania per buona parte del Medioevo e dell’età moderna. Nel 1537 la Castellania contava circa 88 “fuochi” o famiglie, corrispondenti a circa 400 abitanti. Nella prima metà del ‘600 cominciarono a verificarsi gravi problemi all’interno della famiglia Cazulini che finì per portare alla rovina economica della famiglia stessa e alla perdita del feudo. Il Trattato di Vienna sancì il passaggio della Castellania di Arnasco, Cenesi e Rivernaro dall’alta sovranità imperiale all’alta sovranità del Re di Sardegna, Carlo Emanuele III di Savoia, ma rimase però sempre affidata in media giurisdizione ai Del Carretto di Balestrino. Dopo l’occupazione da parte dell’Armata rivoluzionaria francese (1794), il territorio della Castellania fu sottoposto per 3 anni all’autorità dei commissari rivoluzionari inviati da Parigi; nel 1805 la Repubblica Ligure venne soppressa ed il suo territorio, compreso il Comune di Arnasco e Cenesi, divenne parte integrante dell’Impero Francese di Napoleone I. All’epoca il Comune unito di Arnasco e Cenesi contava ben 832 abitanti. Il Congresso di Vienna (1814-15) cancellò ogni traccia dell’antica autonomia genovese e ligure, sottomettendo Genova e tutta la Liguria ai Savoia nell’ambito del Regno di Sardegna (1815-1861), per cui anche il Comune di Arnasco e Cenesi ritornò sotto la sovranità dei Savoia.

Una passeggiata nella Valle dell’olio

Una passeggiata nella cosiddetta “valle dell’olio”, non può che partire da Arnasco, le cui radici sono affondate nella cultura dell’ulivo, come testimonia anche lo stemma della cittadina, su cui campeggia un ramo di questo albero. La varietà di oliva qui coltivata è conosciuta fin dal ‘600 come Arnasca, o Pignola (per l’inconfondibile profumo di pinoli che sprigiona).
Merita una visita attenta il “Museo dell’Olivo e della Civiltà Contadina” che ospita più di 500 reperti e manufatti ed offre ai visitatori uno scorcio sugli attrezzi e usi, della cultura contadina locale.
Attraverso un tratto di sentiero sterrato, percorribile anche in auto, si raggiunge l’antico forte di Rocca Liverna che tu eretto in epoca sabauda sulle rovine del castello di Rivernaro.
La polveriera è ben conservata e si affaccia su uno strapiombo mozzafiato.

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