Albenga e il territorio

Bastia di Albenga

Tra storie e leggende, un passato tutto da scoprire ed un vivace presente

Bastia di Albenga
Bastia di Albenga

Bastia è una vivace frazione della città di Albenga. La sua storia si intreccia inesorabilmente con quella della più grande città della piana fin dalla sua fondazione, infatti, Bastia è sorta in seguito all’incremento demografico e le case di Valliranum, antico nome di Bastia (forse legato all’antica gens romana Valeria), non bastarono più; il paese andò a svilupparsi attorno alla collinetta chiamata U Burgu (il Borgo), sulla cui sommità è tuttora visitabile l’antica cappella di San Bernardo (capela de San Benardu). Proprio attorno al XIII/XIV secolo tutto il territorio fu interessato dalla fondazione di nuove città (villae) come Villanova, Cisano sul Neva e Borghetto Santo Spirito, che avevano scopo difensivo.
Una antica pergamena, conservata nell’archivio storico del comune ingauno, fa risalire al 1295 la decisione di fondare una “Bastida”, cioè un fortilizio su cui verrà in seguito costruito il castello, detto localmente paraxio, attualmente di proprietà privata.
Un’altra storia, più simile a leggenda, frutto della tradizione orale, afferma che la Bastida sarebbe il borgo stesso e le mura delle case prospicienti via alla Chiesa altro non sarebbero se non le mura di cinta del fortilizio, a ridosso delle quali nei secoli si sono appoggiate le nuove abitazioni. Gli anziani del paese raccontavano di un sottopassaggio che collegava le case situate sul lato destro della salita del borgo e che giungeva sino alla cappella di San Bernardo e all’ospizio dove venivano accolti e rifocillati i viandanti; qui erano i frati stessi del convento che avvistavano le navi nemiche al tempo delle incursioni saracene in Liguria.
Spiega Luca Lanzalaco, appassionato studioso di storia locale: “Bastia nacque in parte dal trasloco, forse forzoso, degli abitanti di Massaro, in un periodo storico di nuove fondazioni, sulle quali incisero, oltre alle esigenze difensive, anche i nuovi tipi di colture: si passò infatti dalla vite all’ulivo, con una minor necessità di manodopera. Nel 1623 gli abitati di Bastia fecero richiesta per avere una nuova chiesa parrocchiale, la precedente, Santo Stefano, era ormai lontana dal centro urbano, e nel 1630 fu inaugurata la chiesa della Santissima Annunziata. Tra gli edifici più antichi di Bastia non si possono dimenticare alcune case private, che conservano testimonianze del prestigioso passato del borgo, come la Villa Anfossi, nel ‘500 di proprietà dei conti Della Lengueglia, mentre le case di vari componenti della famiglia Stefani ora sono conglobate nell’attuale villa Oddi, in cui è ancora possibile vedere un giardino frutto di rimaneggiamenti ‘600, e in un complesso di case nei pressi del lavatoio del borgo”.
“Una storia curiosa – continua Lanzalaco – è quella del canale irriguo, utilizzato ancora oggi nelle campagne di Bastia. Fu voluto nel ‘500 dalla famiglia Lengueglia e per ottenere il permesso di attraversare le campagne fu permesso ai contadini di utilizzarlo per irrigare i campi, a patto, però, che una parte dell’acqua arrivasse sempre a villa Lengueglia. Questa nuova opera penalizzò non poco la frazione di Leca ed i suoi mulini, ne nacque una causa che si protrasse per secoli e si concluse solo nel ‘900”.
Bastia organizza diversi eventi che animano la vita del borgo, il più noto è forse la “Sagra du burgu” (Sagra del borgo), organizzata dal 2002 dall’Associazione Sportiva Dilettantistica del paese e che, nell’ultimo fine settimana di agosto, in occasione della festività di san Bernardo, porta in Bastia migliaia di persone, attirate dalle degustazioni enogastronomiche dei prodotti locali. Dal 2016 la sagra viene organizzata anche grazie alla collaborazione del parroco della comunità ed il ricavato viene suddiviso per le esigenze della chiesa e della comunità tutta.
“Grazie al ricavato della sagra – spiega Micaela Pizzo – abbiamo potuto realizzare, sotto l’egida del Comune, un nuovo parco giochi per i bambini ed abbiamo acquistato un defibrillatore. Sono molte le iniziative che abbiamo in mente, come una mostra di presepi ed un pranzo per i nostri anziani. Dar vita alla Sagra ogni anno non è cosa facile, l’organizzazione richiede molto impegno ma il direttivo e tutti gli associati sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche e, con l’appoggio già dimostrato dell’amministrazione locale, contiamo di dar vita anche per il 2017 ad un evento di successo come accaduto negli scorsi anni”.

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