Assistenza agrotecnica

Il batterio della Xylella: pericolo per molte specie

Dopo la Puglia alcuni casi segnalati anche in Costa Azzurra

Il batterio della Xylella: pericolo per molte specie
Il batterio della Xylella: pericolo per molte specie

Xylella fastidiosa è un batterio che prolifera nei vasi xilematici delle piante (quelli che trasportano la linfa grezza), causandone l’occlusione e una serie di alterazioni in grado di provocare anche la morte della pianta. I sintomi più caratteristici sono bruscatura delle foglie, ridotto accrescimento dei germogli e dei rami. Il patogeno ha circa 300 ospiti, che comprendono floricole, aromatiche, piante di interesse forestale, vite, ma anche un’ampia gamma di piante infestanti, che possono diventare serbatoio di inoculo. La Xylella è un patogeno da quarantena inserita nella lista A1 dell’EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organisation): la sua prima segnalazione in Europa risale ai primi anni del 2000 nella provincia di Lecce; prima di allora la sua presenza era confinata negli Stati Uniti, in Sud America ed in Asia.
Il batterio è conosciuto in una sola specie, con quattro sottospecie: fastidiosa (infetta la vite); sandy (infetta l’oleandro); multiplex (infetta olivo, fruttiferi,forestali); pauca (attacca caffè e agrumi). I noti danni riscontrati in Puglia sono ascrivibili al batterio Xylella fastidiosa sub specie pauca, ceppo CoDiRo. In realtà il complesso del disseccamento degli olivi secolari del Salento sembra essere causato da una serie di fattori, uno dei quali è la Xylella fastiosa; nell’olivo il batterio è trasmesso dalla sputacchina media (Philenus spumarius), un insetto che con il suo apparato boccale arriva nei vasi linfatici della pianta, ingerendo il batterio ed assumendo la capacità di infettare piante sane. Per combattere la Xylella occorre quindi combattere l’insetto vettore con insetticidi specifici e nei tempi in cui è suscettibile ai trattamenti.
Recentemente la Xylella fastidiosa sub specie multiplex è stata segnalata in Costa azzurra, su piante di Polygala myrtifolia presenti nel verde pubblico ornamentale; in seguito a questi ritrovamenti la Prefettura di Nizza ha bloccato l’importazione di alcune piante che potrebbero essere ospiti del batterio. L’allarmismo che si è generato in seguito a queste misure ha indotto l’Unione Europea ad estendere l’obbligo di passaporto verde per molte piante di grande interesse economico per la Piana di Albenga, tra cui rosmarino, alloro, lavandula dentata, angustifolia e stoechas, westringia, mirto, poligala, per citare quelle più coltivate e commercializzate. Le aziende che non saranno in possesso di questo requisito potrebbero essere penalizzate a livello commerciale.

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